viviamo tempi disadorni
"e invece sappiamo bene
che aprile, spontaneamente, non sarebbe tornato mai
esattamente come
i citofoni, le persone che perderemo
e le calcolatrici scientifiche."
Io leggo Poesie da Decubito
The Ability of Being Roi
"e invece sappiamo bene
che aprile, spontaneamente, non sarebbe tornato mai
esattamente come
i citofoni, le persone che perderemo
e le calcolatrici scientifiche."
Io leggo Poesie da Decubito
Qualche tempo fa Gommapiuma* aveva proposto che i blogger pubblicassero letture invece dei post.
Come una lettura di se stessi.
Un messaggio vocale in una segreteria telefonica infinita.
Questo è il mio.
*=cfr Gommapiuma Sto sempre qui a leggervi e non ho idea di che voce abbiate.
"a me piacerebbe che voi leggeste il vostro prossimo post, invece che scriverlo"
(Qui c'è un cielo grigino e delle strade verdi e diritte, sono atterrato e ti ho pensata. Poi ho preso un orrendo caffè all'aeroporto e la smorfia della mia bocca era la tua e il ricordo rideva. L'autobus, le macchine, le persone per la strada e la tua mano che stringe calda la mia - i tuoi occhi ridenti foglie sui capelli.
Bello il tempo con te che te lo vorrei dire urlartelo scrivertelo inciderlo - sui muri i marciapiedi - serigrafarlo sulle tettoie così che col sole, ecco, col sole tutti vedrebbero la proiezione del mio
amore.
Ma poi domani (adesso) questo tempo non si può dire si può scrivere, forse, ma non pensare; non è una cosa che puoi masticare che ti possa entrare nello stomaco e uscire sotto forma di
tic tac.
Io e te siamo stati, ieri. La cosa più bella che io abbia mai avuto. Un pensiero che vorresti afferrare, come le nuvole rapide alte in cielo. E se solo potessi toccare con le mani questo nostro essere io e te, forse capirei forse. Ti direi.
Ma le nuvole corrono e se le tocchi si disfano e disperdono le nuvole, sono solo acqua.
E di tutto quello che vorrei dirti ti dico)
Sono a Vienna.
[questa è una risposta/antefatto al post amorenonesisto di violentafiducia]
"Te che lo sai che seppur cieca la tua pelle la riconoscerei tra tutte, solo con uno sfioro del dito, E io sono solo olfatto e tatto.
Te che mi guardi nuda e mi togli gli occhiali, che mi vuoi miope e scapigliata e mi spingi sul letto. E io sono solo un rumore sordo, che parte dal mio fondo."
Leggo LestoriediMitia : Te
"Però riesci a farmi sembrare perfetta, nella bocca, e negli occhiali, nel corpo che lascia spazio ai margini, vai a capo, vai a capo che riesci a ritrovarmi."
Insetti sinestetici per le mie gambe di violentafiducia
[di violentafiducia ho letto anche questo]