Like a Dance


giovani ragazzi sottopongono i loro peccati alla corte, composta di tre saggi anziani.
a loro starà assolverli e concedere a loro di essere perdonati anche da Dio.

Beit Kenneset


una sinagoga nel quartiere di Machleot.
preghiera notturna in uno dei Dieci Giorni di Pentimento precedenti Yom Kippur.
una collega religiosa.

una serata.

ieri hummus. fatto in casa. che bella cosa.
un bicchiere di vino in mano, una volontaria americana del montana, una bimba impiastricciata da mettere a nanna.
ceci nella pentola a pressione, profumo per casa.
poi un barattolo di tahini, dal sapore squisito.
un'insalata nell'attesa: limone aglio pepe nero e prezzemelo.

poi si comincia seriamente. ceci gia' a bagno un giorno e in pentola una sera ora nel frullatore. mezza acqua di cottura. lemon salt: un'affare chimico (mi hanno riferito successivamente) che aggiunge sale e limone al tutto. aglio e tahini a piacere. poi nel piatto. qualche cecio intero e paprika per decorare. olio e prezzemolo.
tutto qua.


cetrioli e olive e bagel.

buon vino e qualche peperoncino (molto!) piccante.


poi si sparecchia e si chiacchiera di giappone e degli eventi in ufficio.

poi trouffes e limoncello (meraviglioso).

poi nanna che la mattina tocca svegliarsi!

Yom Kippur

Da capodanno a questa parte tutte le notti le sinagoghe sono gremite di ebrei invocanti la misericordia divina. Siamo nel periodo di dieci giorni che precede Yom Kippur, il giorno della penitenza. Anche se voci sostengono che Dio decida gia' all'inizio dell'anno, usanza comune e' espiare i propri peccato in questi giorni, in attesa del giudizio: a Yom Kippur Dio decide se per il prossimo anno uno debba vivere o morire. (una roba da poco!)
Quel giorno e' l'apice dell'autocastrazione. Vietato fare qualsiasi cosa. Meglio invadere il muro del pianto (il luogo piu' sacro di tutti) e darci dentro con le preghiere. Giusto per stare tranquilli.
ma ecco cosa vuol dire veramente (fonte wiki):


Yom Kippur è il giorno ebraico della penitenza, viene considerato come il giorno ebraico più santo e solenne dell'anno. Il tema centrale è l'espiazione dei peccati e la riconciliazione. È proibito mangiare, bere, lavarsi, truccarsi, indossare scarpe di pelle ed avere rapporti sessuali. Il digiuno - astinenza totale da cibo e bevande - inizia qualche attimo prima del tramonto (chiamata 'tosephet' Yom Kippur, l'aggiunta di una piccola parte del giorno precedente al digiuno è prescritta dalla
Halakha), e termina dopo il tramonto successivo, all'apparire delle prime stelle. Le persone malate consultano in anticipo un'autorità rabbinica competente per verificare se il loro stato le esenti dal digiuno.
Il servizio ha inizio con la preghiera di
Kol Nidre che deve essere recitata prima del tramonto. Kol Nidre (parola aramaica che significa "tutte le promesse") rappresenta l'annullamento di tutti i voti pronunciati nel corso dell'anno. Secondo The Jewish Encyclopedia, il testo della preghiera recita: "Tutti i voti, gli impegni, i giuramenti e gli anatemi che siano chiamati 'konam', 'konas', o con qualsiasi altro nome, che potremmo aver pronunziato o per i quali potremmo esserci impegnati siano cancellati, da questo giorno di pentimento sino al prossimo (la cui venuta è attesa con gioia), noi ci pentiremo".
Yom Kippur completa il periodo di penitenza di dieci giorni iniziato con il capodanno di
Rosh haShana. Sebbene le preghiere con le quali si chiede perdono siano consigliate durante l'intero anno, diventano particolarmente sentite in questo giorno.
La preghiera mattutina viene preceduta da alcune litanie e richieste di perdono chiamate selihot; nel giorno di Kippur queste vengono aggiunte in abbondanza nella liturgia.
In accordo con
Mosè Maimonide "Tutto dipende da quanto un uomo meriti che vengano cancellati i demeriti che pesano su suo conto", quindi è auspicabile di moltiplicare le nostre buone azioni prima del conteggio finale fatto il Giorno del Pentimento (ib. iii. 4). Coloro che Dio considera meritevoli entreranno nel Libro della Vita, la preghiera recita: "Entriamo nel Libro della Vita". Recita anche l'auspicio "Possa tu essere iscritto (nel Libro della Vita) per un gioioso anno". Nella corrispondenza scritta tra capodanno e il Giorno del Pentimento, colui che scrive conclude, abitualmente, augurando al mittente che Dio approvi il suo desiderio di felicità. Nel tardo ebraismo alcune peculiarità proprie del giorno di capodanno furono trasferite al Giorno del Pentimento.
Il Giorno del Pentimento sopravisse all'abbandono delle pratiche sacrificali dell'anno 70 CE.
"Nonostante nessun sacrificio verrà offerto, il giorno manterrà il suo proprio effetto di espiazione" (
Midrash Sifra, Emor, xiv.). I testi ebraici insegnano che in questo giorno non è permesso che venga compiuta
altra attività che non sia il pentimento. Il pentimento è l'indispensabile condizione per tutti i vari significati dell'espiazione. La confessione del penitente è una condizione richiesta per l'espiazione. "Il Giorno del Pentimento assolve dalle colpe di fronte a Dio, ma non di fronte alla persona offesa fin quando non si ottiene il perdono esplicito dalla stessa" (Talmud Yoma viii. 9).
È usanza di terminare ogni disputa o litigio alla veglia del giorno di digiuno.
Anche le anime dei morti sono incluse nella comunità dei perdonabili del Giorno del Pentimento. È un costume per i bambini che abbiano perso i genitori di ricevere una menzione pubblica in sinagoga, e di offrire doni caritatevoli alle loro anime.
Contrariamente al credo popolare, Yom Kippur non è un giorno triste. Gli ebrei
Sefarditi, ovvero gli ebrei di
origine spagnola, portoghese o nordafricana chiamano questa festività il "Digiuno Bianco". Di conseguenza, molti ebrei hanno l'usanza di indossare solo vestiti bianchi, per simbolizzare il candore delle loro anime.

chiamata alla preghiera.


chiamata alla preghiera., originally uploaded by FlanPaRoi.

risveglio.

mi piacerebbe poter dire che le cose cambiano.
ma non e' cosi'.
io sono dall'altra parte del mondo, fiduciosa che laggiu' dalle parti della Bovsa qualcuno si stia preoccupando di me.
illusa.


meno male che qua le cose vanno meglio.
stamattina ho fatto delle cose,
l'hummus e' sempre hummus,
e ho forse trovato la voglia e il tempo di farmi qualche giretto in citta', fuori dagli orari lavorativi.

stamattina, ad esempio: la sveglia prima delle sette, grazie all'arrivo dell'ora legale, e al fatto che ieri sera il pc non si voleva accendere (i vantaggi della tecnologia: alle volte non funziona, e allora scopri le cose attorno a te..).
mi alzo, doccia, e alle sette eventi sono fuori di casa: destinazione Cupola della Roccia.
bellissimo attraversare contro corrente il percorso fino alla Porta di Jaffa, percorrere il mercato vecchio con le porte quasi tutte ancora chiuse. arrivare al muro del pianto (quello si', sempre affollatissimo) uscirne per imboccare il ponte di legno, quota superiore e distaccata, riservata ai musulmani e ai curiosi ( e' l'unico accesso a Temple Mount consentito agli stranieri), dire alle guardie di turno che sono italiana e che si', sono da sola, poi salutare ancora una decina di militari sparsi, che non si sa mai, e poi eccola: la porta verso un'altra dimensione.
verso il sole, l'immobilita', la pace.
qua le guardie sono vecchi scansafatiche poggiati su delle sedie, i turisti pochi (vista l'ora) e le presenze solo ombre leggere e silenziose: anziane donne e uomini nei loro vestiti piu' curiosi si apprestano alla preghiera, oppure fissano il vuoto, seduti sulla pietra.

on the way.


along the road, originally uploaded by FlanPaRoi.

sono stata ad Akko, citta' araba che Napoleone tento' di conquistare (riempendosi le scarpe di sabbia: Mount Napoleon si dice sia stato creato dalla sabbia nelle scarpe del suo esercito); Naharya(fiume di Dio), dove un torrente da' il nome alla citta'; ho visitato Rosh Hanikra, bellissime cave di gesso al confine col libano; ho percorso il confine tra la galilea settentrionale e quella meridionale, con vista sul Kineret (Sea of Galilea) fino a raggiungere quella sponda del fiume Giordano su cui campeggiare.

mele nel miele.

e un bicchiere microscopico di vino.
qualche dolcetto, una busta con dei buoni d'acquisto e un biglietto d'auguri.
un lunghissimo discorso in ebraico, che mi ostino a non capire.
questo il festeggiamento per il nuovo anno. pero' carino, tutti attorno ad una tavola.
era da foto, avessi avuto il coraggio di sottoporli a quest'episodio terribilmente turistico.

domani a pranzo volo a tel aviv, poi treno per akko, poi casa di noam e un sacco di gente (tanta che la mia presenza pare non faccia la differenza): cena di capodanno.
poi il CS meeting a Bet Hilel, la cima a Nord di Israele, sulle rive di un fiume che confluisce nel Giordano.

vedremo che succede.

ראש השנה

Rosh Hashana, il capodanno ebraico.

allora, siccome loro sono speciali, non solo stanno a casa il sabato e non la domenica (tra l'altro dal tramonto al tramonto, quindi il sabato sera i negozi aprono alle 8), ma hanno, giustamente, un altro calendario.
ecco dovete sapere che quest'oggi e' 26 Elul 5767. (e' il numero di anni dopo la presunta creazione di adamo, calcolata da un rabbino del secondo secolo dopo Cristo e utilizzata a partire dal nono).
tra qualche giorno finira' Elul, il sesto mese dell'anno. All'inizio del settimo, Tishri, si festeggia l'inizio delle attivita' (non inizia una nuova serie di mesi, ma si progredisce con la numerazione degli anni - te' vai a capire..). quindi mercoledi' sera grande festa. (le festivita' ebraiche cominciano al tramonto del giorno precedente, altro mistero..).

saro' probabilmente in Galilea, a casi dei genitori del mio amico Noam, a festeggiare questo 5768.

curiosita':I nomi dei mesi del calendario ebraico, furono adottati al tempo di Ezra, dopo il ritorno dall'esilio Babilonese. Infatti i nomi sono babilonesi:

Nissan
1
30 giorni
Marzo-Aprile

Iyar
2 mese
29 giorni
Aprile-Maggio

Sivan
3 mese
30 giorni
Maggio-Giugno

Tammuz
4 mese
29 giorni
Giugno-Luglio

Av
5 mese
30 giorni
Luglio-Agosto

Elul
6 mese
29 giorni
Agosto-Settembre

Tishri

7 mese
30 giorni
Settembre- Ottobre

Cheshvan
8
29 o 30 giorni
Ottobre-Novembre

Kislev
9
30 o 29 giorni
Novembre- Dicembre

Tevet
10 mese
29 giorni
Dicembre- Gennaio

Shevat

11 mese
30 giorni
Gennaio- Febbraio

Adar I (solo anni bisestili)
12 mese
30 giorni
Febbraio-Marzo

Adar
(chiamato Adar II negli anni bisestili)
12 mese(13 negli anni bisestili)
29 giorni
Febbraio-Marzo

scrivete e basta!

riporto da http://annaritabriganti.blog.dada.net/archivi/2007-09-07

Dal Festivaletteratura/1

Il campeggio estivo degli scrittori (definizione splendida di Nathan Englander) è iniziato con molta voglia di community. Quest’anno il popolo dei lettori potrà seguire meno incontri con gli stessi autori che saranno a Mantova per più giorni. Non è come se si diventasse amici (ricordate il giovane Holden?) ma quasi. Visti oggi. Beppe Severgnini con le lezioni semiserie di italiano. Chuck Palahniuk. Nascosto dietro il distributore di caffè non mi è sfuggito e mi ha fatto l’autografo. Sono soddisfazioni. Da dove nasce la sua scrittura: “Ogni cosa che scrivo è frutto dei racconti di persone che scelgono di confidarsi con me perché sanno che non le giudico. Chiedo loro di parlarmi di ciò che conoscono davvero. Le persone sono contente di raccontare le cose che conoscono meglio ed io sono contento di ascoltarle.” Nathan Englander, che qualche anno fece un esordio clamoroso. Consigli per aspiranti scrittori: “Scrivete e basta. Spegnete il telefono e non fatevi distrarre dalle email e dalla tecnologia” e aggiunge “Basta con l’idea di essere scrittore, non sognate ad occhi aperti, scrivere è un atto. E’ come la masturbazione: mentre la fai non hai più tempo di pensarci.” Su New York, conferma quello che immagino: “A New York ci vogliamo tutti bene, come autori siamo fortunati perché possiamo vivere di scrittura. Andiamo in palestra insieme, mangiamo bene, niente eroina o droghe, solo uno di noi fuma ma sta smettendo”. Il gioco del festival è la ‘frase da salvare’.

di annarita at 09:23:00

hanno sbagliato il fuso

gli uffici che aprono alle 7 e mezza.
il pranzo alle 12 spaccate.
la cena alle 5 (giuro, c'e' gente che sta cenando mentre discute in sala riunioni di un progetto). e alle dieci la citta' che si spegne.
c'e' qualcosa che non va.

monthy python

disimpegno.

Al Lido storie Israeliane.
Gaza raggiunge l'opinione pubblica dall'interno. Dal conflitto tra israeliani e israeliani. Il disimpegno (Disengagement) e' girato da Amos Gitai, regista nativo di Haifa di attestato impegno politico, come gia' dimostrato in film religiosi come Kadosh, o Kippur, sulla tragedia bellica, o sull'analisi sociologica nella differenza del rapporto con lo stato e l'ambito famigliare, in Alila.
La storia e' lo sgombero della Striscia di Gaza, vissuto dall'interno di una storia familiare. Il volto quello di Juliette Binoche, il cui percorso emotivo nel corso del film e' stato lodato dallo stesso regista. (...)
La curiosita' c'e', aspettiamo di vedere la pellicola.

il bue e l'asinello!




Bethlehem
From Wikipedia, the free encyclopedia



Bethlehem (Tiberian Hebrew: Bêṯ léḥem / Bêṯ lāḥem; Arabic: بيت لحم, Bayt Laḥm , lit "House of Meat"; Greek: Βηθλεέμ; Hebrew: בית לחם‎, Beit Lehem, lit "House of Bread") is a city in the Bethlehem Governorate of the West Bank under Palestinian Authority considered a central hub of Palestinian cultural and tourism industries. It is inhabited by one of the oldest Christian communities but now has a Muslim majority, its Christian minority's emigration having accelerated in recent years due to political and economic factors and the negative consequences of the Israeli-imposed travel restrictions in the West Bank.
The city has significant value for Christians as it is considered the birthplace of Jesus of Nazareth according to the Gospels. The traditional site of Rachel's tomb, which is an important holy site in Judaism, lies at the city's outskirts. Bethlehem is also home to one of largest Palestinian Christian communities in the Middle East. It lies about 10 km (6 mi) south of Jerusalem, standing at an elevation of about 765 m (2,510 ft) above the sea, thus 30 m (100 ft) higher than Jerusalem. The Bethlehem agglomeration includes the small towns of Beit Jala and Beit Sahour, the latter also having Biblical significance.
The Church of the Nativity, built by Constantine the Great in 330, stands in the centre of Bethlehem over a grotto or cave called the Holy Crypt, which according to Christian tradition is the place where Jesus was born. This is perhaps the oldest existing Christian church in the world. Close to it is another grotto, where Jerome the Latin father spent thirty years of his life in translating the Scriptures into Latin.
Bethlehem is home to Bethlehem University, a Roman Catholic institution which was founded under the direction of the Vatican and the De La Salle Christian Brothers.

pensa te che fortuna...


hanno messo la wifi a gerusalemme. per fare i fighi, sostanzialmente.

e l'hanno messa in comune e in pochi altri posti.

e io dove abito? (pallino nero)

oggi mi faccio un giretto..

The Temple Mount - the Haram-esh-Sharif

"Then Solomon began to build the Temple of the Lord in Jerusalem on Mount
Moriah. It was on the threshing-floor of Araunah the Jebusite, the place
provided by David, his father." (2
Chronicles
3:1)
"Glory be to Him who did take His servant for a Journey
by night from the Sacred Sanctuary to the farthest Sanctuary, whose precincts We
did bless...." (The
Koran
, Sura Al-Isra’ 17:1)


The Temple Mount (Heb., Har Habayit; Arabic, Haram esh-Sharif, the Noble Sanctuary),is identified in both Jewish and Islamic tradition as the area of Mount Moriah where Abraham offered up his son in sacrifice (Genesis 22:1-18; the Koran, Sura Al-Saffat 37:102-110).
Here King Solomon built the First Temple almost 3,000 years ago. It was destroyed by the Babylonians in 586 BCE, but 70 years later Jews returning from exile built the Second Temple on the same site. King Herod refashioned it into an edifice of great splendor.
In Muslim tradition, the place is also identified as the "furthermost sanctuary" (Arabic, masjid al-aksa) from which the Prophet Mohammed, accompanied by the Angel Gabriel, made the Night Journey to the Throne of God (The Koran, Sura Al-Isra’ 17:1).
Following the destruction of Jerusalem by the Romans in the year 70, the area of the Temple was deliberately left in ruins (first by the Romans, then by the Byzantines). This desecration was not redressed until the Muslim conquest of the city by the Caliph Omar ibn al-Khattab in 638. He ordered the clearing of the site and the building of a "house of prayer".
Some 50 years later, the Umayyad Caliph Abd al-Malik built the Dome of the Rock to enshrine the outcrop of bedrock believed to be the "place of the sacrifice" on Mount Moriah. He (or his son, the Caliph al-Walid I) also built the large mosque at the southern end of the Haram, which came to be called al-Aksa after the Koranic name attributed to the entire area.
The Dome of the Rock (Arabic, Qubbat al-Sakhra) is one of the architectural glories of the world, and the only early Islamic sanctuary to have survived intact. The design of the building is basically Byzantine - double octagonal ambulatories encircling the Holy Rock. A shrine and not a mosque, it is the third holiest place in Islam after the Ka’aba in Mecca and the Prophet’s Mosque in Medina.
The Dome of the Rock is an architectural expression of the ascendancy of Islam. The interior glass mosaics in the drum and dome contain representations of Byzantine imperial jewelry, and one of the ornate inscriptions affirms that God is One and not three; and that Jesus was an apostle of God and His Word, and not His son.
The shrine stands on or near the approximate site of the Jewish Temple (though scholars disagree whether it was the Holy of Holies or the Altar that stood on the site of the rock). It has even been suggested that the Temple building stood 80 meters further north, on the site of the small 16th-century Qubbat al-Arwah (Arabic, Dome of the Winds or Spirits) on an east-west axis with the present Golden Gate.
The exterior of the Dome of the Rock has undergone several restorations. The exterior tiles were last restored in 1963; the gold-leafed dome in 1994).
The al-Aksa Mosque, at the south end of the Temple Mount platform, was last rebuilt in 1035 and has since undergone several restorations - most recently in 1938-42; and again beginning in 1969 to repair extensive damage from a fire deliberately set by a deranged Christian tourist.
The Al-Aksa mosque (Ministry of Tourism)
The design of the building is that of a basilica with a narrow central nave flanked by six aisles (14 aisles in an earlier 8th-century phase). The decoration of the mihrab (prayer niche) in the south wall was a gift of the Sultan Salah al-Din (Saladin). The beautiful inlaid cedar wood minbar (pulpit), also donated to the mosque by Salah al-Din was destroyed in the 1969 fire.
A stairway in front of the north entrance to the al-Aksa Mosque leads down to a vaulted passageway and the walled-up Hulda Gates, which had been an entrance to the Temple Mount Platform at the time of the Herodian Second Temple.
During the Mamluk and Ottoman periods and until the mid-19th century, non-Muslims were not permitted onto the Haram. The first known exception was made by order of the Ottoman Sultan in 1862, during the visit of the Prince of Wales, the future King Edward VII.

Febbre

ricordi spezzati, attimi di concentrazione che svanisce.
quest'americana mi ha proprio ridotto uno straccio.
vago tra puntate dei sopranos, e dozzine di film sentimentali, ho persino rivisto the eternal sunshine of the spotless mind dall'inizio alla fine, compresi gli speciali.
e' che riesco solo ad essere passiva. non posso cominciare nulla di sensato, mi fermo dopo due minuti.
passera', passera'.
intanto per strada qualcuno urla qualcosa..che bello, potrebbe essere un muezzin che richiama alla preghiera cosi' come un venditore israeliano...chi ci capisce niente!

come lunedi'.

una macchia di alberi nel deserto.
un deserto vivo di casupole sparse.
una citta' intera di palazzi e anziani seduti sulle panchine, Arad.
il tramonto rosso sulle dune.
un kibbutz come villaggio turistico, le onde del mare alle cinque: scroscio sulla pancia lattea.
linfa assorbita e occhi bruciati dal deserto.
una coltivazione di funghi, i cani randagi e un beduino traditore del proprio popolo, gli occhi rossi e la pelle imperlata di sudore.
Tel Aviv la notte, l'umido che ti entra nelle ossa, non ti fa respirare, e la citta' intorno che vive.
e poi una domenica mattina che si chiama lunedi'.