la donna che scambiò una scarpa per un cappello.

e poi succedon quelle cose che ti lasciano così.
come una che ha sbagliato tutto dall’inizio.
come se avessi cercato di mettermi una scarpa e invece era un cappello.


dal mio tumblero Roistuff

with eyes wide open

Tu forse ci pensi ogni tanto, forse vorresti, forse ti dici Be', sarebbe bello.
Io invece no.
Io mi sveglio e ho voglia di te.
Mi sveglio e penso a quanto cazzo sarebbe bello svegliarsi con te.
Mi sveglio e poi mi rimetto a dormire.
E penso che se ci riprovo magari poi succede che ci sei.
Allora chiudo gli occhi e riprovo:
e niente, non funziona.
E allora apro bene gli occhi e poi ancora di più e mi immagino tutte le cose le parole le facce buffe il caffè i biscotti.
Mi immagino tutto così forte che poi un pochino mi sembra anche vero e allora sono un po' più contenta.


Però pensa: che bello sarebbe svegliarsi insieme al mattino.
Aprire gli occhi, guardarti, e poi richiuderli.
E continuare a vederti.


P.S. Questo post è stato pubblicato da Zu su Lessico da Amare. e io lo ringrazio qui.

Armistizio

Poi ci sono quelle sere lì, quelle che hai voglia di buttar giù tutti i muri; quelle che prendi, vai all'altoparlante e dici "Arimo" e si ferma tutto: quelli con le palline in mano pronte, con le munizioni cariche, e anche quelli lì, mezzo nascosti dietro l'albero che però li vedi lo stesso; quelle sere, tu, ci avresti voglia di sederti a cerchio, per terra, con le gambe incrociate come i bambini che fanno la primavera alle recite; quelle sere toglieresti tutte le bandiere, i colori, le fazioni, le ritirareresti tutte come le maestre coi giocattoli da sotto ai banchi.
Ci son le sere che faresti il gioco del silenzio e del guardarsi negli occhi zitti, attenti.
Quelle sere che sono una pausa dal rumore, dal rancore, dal rigido di una posizione. E vorresti dire
"Ecco, ora,
non si fa la guerra né l'amore".