[imbavagliati]
Questo disegno di legge penalizza e vanifica il diritto di cronaca, impedendo a giornali e notiziari (new media inclusi) di dare notizie delle inchieste giudiziarie – comprese quelle che riguardano la grande criminalità - fino all’udienza preliminare, cioè per un periodo che in Italia va dai 3 ai 6 anni e, per alcuni casi, fino a 10.
Le norme proposte violano il diritto fondamentale dei cittadini a conoscere e sapere, cioè ad essere informati.
È un diritto vitale irrinunciabile, da cui dipende il corretto funzionamento del circuito democratico e a cui corrisponde – molto semplicemente – il dovere dei giornali di informare.
La disciplina all’esame del Senato vulnera i principi fondamentali in base ai quali la libertà di informazione è garantita e la giustizia è amministrata in nome del popolo.
I giornalisti esercitano una funzione, un dovere non comprimibile da atti di censura.
A questo dovere non verremo meno, indipendentemente da multe, arresti e sanzioni.
Ma intanto fermiamo questa legge, perché la democrazia e l’informazione in Italia non tollerano alcun bavaglio.
I firmatari: Ferruccio de Bortoli (Corriere della sera), Vittorio Feltri (Il Giornale), Ezio Mauro (La Repubblica), Mario Calabresi (La Stampa),Alberto Orioli (vice direttore de Il Sole 24 Ore), Emilio Carelli (Sky Tg24), Roberto Napoletano (Il Messaggero), Concita De Gregorio (L'Unità), Norma Rangeri (il Manifesto), Peter Gomez (il Fatto Quotidiano), Dino Greco (Liberazione), Antonio Lucaroni (AGI), Luigi Contu (Ansa), Gianfranco Astori (Asca), Stefano Menichini (Europa), Carmine Fotia (Il Romanista), Carlo Bollino (La Gazzetta del Mezzogiorno), Andrea Covotta (in rappresentanza del direttore del Tg2 Mario Orfeo), Corradino Mineo (Rainews 24), Mario Sechi (Il Tempo), Stefano Del Re (Nuova Sardegna), Stefano Cappellini (vice direttore de Il Riformista), Stefano Corradino (Articolo21), Gianfranco Marcelli (vice direttore Avvenire), Altero Frigerio (Radio Articolo 1), Pierluca Terzulli (in rappresentanza del direttore del Tg3 Bianca Berlinguer), Flavia Perina (Secolo d'Italia), Carlo Malinconico ( presidente della Fieg), Giovanni Negri (segretario dell'Assolombarda).
Questo il testo del documento comune concordato dai direttori delle maggiori testate italiane che hanno preso parte all'incontro promosso dalla Fnsi sul ddl intercettazioni.
foto di fimminariversa
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