Anna Magnani

riprendere a guardare le cose.
dopo una giornata da un minuto dietro l'altro.
non ventiquattro ore, no, solo attimi attaccati agli altri senza tregua.

e stasera alla tv celentano.
io lo so che è il massimo si possa chiedere a un lunedì sera italiano.
la cosa che mi delude è che sia una delle poche trasmissioni (l'altra è Parla con Me, che però è alle undici e mezza di domenica sera) che può permettersi veri musicisti, atmosfere jazz, contrabbassi elettrici, ma soprattutto:
una canzone inedita di Carmen.


(Vincenzo Cerami/Carmen Consoli)

Da tegole e calcinacci
verso la vita mi affaccio
indosso un cappotto di mio zio
soldato scampato alla guerra
Passando tra sfollati e ragazzini in festa
cerco la mia vecchia casa
i nespoli abbandonati
una acacia modesta, con un bacio apro la porta

Ed ho in mente la faccia dell’Italia
coi denti stretti e il sangue che cola
ma il cuore di pietra

Là dove prima vibrava un pianoforte
soltanto polvere e terra
e mi sembra di udire la voce arsa di Anna Magnani
che infonde speranza

Foglie d’ulivo argentate
raccontano una pasqua lontana
il tetto che quasi frana
una rondine giace senza vita
fra una scarpa e un secchio

E ho in mente la faccia dell’Italia
la statua grigia e vetra di Mazzini
coi suoi lisi taccuini

Là dove prima vibrava un pianoforte
soltanto polvere e terra
e mi sembra di udire
la voce arsa di Anna Magnani
che infonde speranza

E mi sembra di udire
la voce calda di Anna Magnani
che intona una dolce melodia.

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