allora forse non sono scema..

...o magari sì, ma non lo sono nell'aver pensato di passare dal disegno di edifici a quello di softwares.
anche se, devo ammettere, la barriera tecnica mi è sempre sembrata consistente, mi pareva di trovare analogie ed un'ottima via di fuga in caso di intoppo nell'attuale sovraffollato campo dell'architettura (come se il software programming fosse meno inflazionato).

e invece no.
invece c'è uno che dice di averlo fatto.
e forse l'interscambiabilità degli ambienti può portare nuovi contributi ad entrambe le discipline.
who knows?



Almost no computer software is actually designed by ‘architects’ who sit in between the people who commission software and the people who build it. An architect takes requirements and re-interprets, adds, combines, eliminates and prioritizes them into a ‘holistic’ design rather than a collection of requirements. In software, feature decisions are usually made by marketing departments (product marketing people who create requirements documents, PRDs) who pass them to the engineering department. In architecture this would be like someone who wanted to a building going straight to the contractor. This happens with tract housing, and the result is crappy, like the vast majority of current software.

p.s.I really wish houses were actually designed by architects..

1 commento:

Giulio Petrucci ha detto...

Eccomi qui, signorina Roi, sono un software architect (fissato con i pattern language) e sono qui per servirla! Se hai bisogno di qualche dritta... bè, il mio indirizzo e-mail lo conosci!