Articolo di Davide Milosa, cronista del quotidiano City
Da Corvetto a Ponte Lambro
Tutto il potere di 13 clan
Malavita La mappa dei clan italiani che da piazzale Corvetto fino a Ponte Lambro gestiscono gli affari illegali. Su tutti il traffico di droga. Tra questi anche gli zingari abruzzesi di via Bonfadini che ricettano auto rubate.
Nenè lo hanno arrestato su un motorino rubato in piazza Gabrio Rosa. Piazza di spaccio e malavita al quartiere Corvetto. Nenè, 18 anni da poco, scorza da "bravo ragazzo" cresciuto nel mito dei grandi boss di Cosa nostra come i Fidanzati, coi motorini ci fa cassa. Li ruba e li rivende agli zingari italiani di via Bonfadini. Quando lo hanno preso ha detto solo "bravi", poi non ha più parlato. In batteria sta coi Famà. E come loro scambia il vandalismo con la forza. Tira sera nei bar di via dei Cinquecento e davanti ai palazzi di via Pomposa. "Ritrovi per balordi", dice la polizia. Ritrovi come tanti se ne contano tra il Corvetto, viale Molise e Ponte Lambro, dove la mala italiana gode ottima salute e stringe alleanze con gli stranieri.Nuovi e vecchi bossLa coca resta il business del momento. Al Corvetto in molti si dividono la torta. I più attivi sono gli uomini della cosca Schettino. Napoletani d'origine, gestiscono lo spaccio dai palazzi di via dei Cinquecento. Campano è anche il clan Lionelli di piazza Angilberto. Uno dei capi è in carcere dopo essere stato arrestato nella sua villa di via Polesine. Qualche traversa più in là opera l'alleanza Marillo-Caputo. Patto di sangue sancito da due sorvegliati speciali, che gestiscono gli affari ai tavolini dei bar di via dei Panigarola. Ai caffè di piazzale Ferrara, il clan calabrese Vancini è un'istituzione. Come anche i pugliesi D'Apote che fanno base in via Mompiani, ma i cui contatti si allargano fino a piazzale Lotto. Ex miliziani di BelgradoIl filo nero che cuce gli affari illegali del Corvetto coinvolge anche ex miliziani serbi. Gente di Belgrado, sposata con donne italiane e specializzata in rapine a mano armata. Di armi si occupa pure il gruppo di albanesi che vive in via San Dionigi. Centrale delle auto rubateE così il milieu criminale che scorre nascosto dal traffico della circonvallazione si allunga verso via Bonfadini. Il civico 39 è il regno delle auto rubate, cui contribuiscono i ragazzi del Corvetto. Una settimana fa tre di loro sono stati arrestati mentre ne spingevano una dentro al campo. Negli anni Ottanta qui comandavano gli Udorovich, zingari slavi. Oggi gli zingari hanno accenti abruzzesi. Sei famiglie unite in un solo clan. Qui confluiscono le auto rubate da tutta Milano. Berline di lusso, i cui pezzi vengono rivenduti anche alle carrozzerie. Gli anziani si occupano della ricettazione, mentre i giovani spacciano davanti ai bar di via Cadibona e piazza Bologna. Poco più in là, tra via Tommei e via del Turchino, i napoletani lavorano coi catanesi di piazzale Cuoco, legati al boss Nitto Santapaola. Nuove alleanzeStorie criminali che si snodano sullo sfondo dell'Ortomercato e terminano tra le case popolari di via Uccelli di Nemi a Ponte Lambro, dove le ultime generazioni del clan calabrese degli Archi vivacchiano tra spaccio e rapine. Qui, però, è la camorra a scrivere le regole. Su tutti il clan Costanzo che oltre alla droga ricicla nella ristorazione e nel settore delle auto. Attivi nelle rapine i Di Maio di via Rilke, dove si registra una nuova alleanza tra uomini di Cosa nostra e della Sacra corona unita.
che bello cercare casa a Milano..
2 commenti:
Ci lavoravo in quelle zone, di fronte a Ponte Lambro.
I vecchi impiegati ci raccontavano che nel parchetto dove si andava a fare 4 passi trovavano sempre qualche portafoglio e/o borsetta, frutto di scippi vari
e chi l'avrebbe mai detto che la mia zona era così movimentata? :D
Posta un commento